Oltre l’essenza

“Occorre assumere, al momento di servirsi di un profumo, un adeguato atteggiamento mentale, affinché tutta la personalità sia predisposta a facilitarne l’azione. Prima di profumarsi è necessario fermare un istante il proprio pensiero su ciò che si sta facendo: il momento magico è nelle vostre mani e dipende dal profumo che avrete scelto.”

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Nel profumo sembra che i due poli, se così si possono chiamare la materia e lo spirito, siano sostanzialmente fusi. Sembra che la sostanza divina si manifesti in tutta la sua intensità nell’essenza odorosa, rendendosi presente, sebbene impalpabile, come musica trascendentale.
Ogni essenza ha una sua caratteristica, una sua vibrazione e un particolare effetto terapeutico.
Ognuno di noi ha imparato per esperienza che vi sono fragranze che avvincono e altre che allontanano, fragranze che eccitano e altre che deprimono.
Questa misteriosa azione s’innesta nella vita di tutti i giorni, facilitando od ostacolando i nostri rapporti col mondo circostante.
Il modo migliore per comprendere le energie delle piante è quello di osservarne la forma, la struttura, il colore, il modo di crescere, il clima e, naturalmente il profumo.
Il colore del fiore, delle foglie, del frutto o dell’essenza stessa è sempre un fattore significativo per coglierne la potenzialità. I colori scuri, come i marroni e i rosso cupi (ad esempio il patchouli o la mirra), spesso denotano vibrazioni lente, energie di base, mentre il verde dell’essenza di bergamotto o il blu dell’essenza di camomilla tedesca indicano un livello vibratorio “di cuore”.
Una pianta che striscia sul terreno avrà un’energia completamente diversa da un’altra che si erge verso il cielo e le vibrazioni di piante spinose o a struttura irregolare saranno differenti da quelle morbide e arrotondate.
Gli oli che si usano frequentemente per la meditazione derivano da alberi con legno aromatico o resine; i loro rami arrivano vicini al cielo e le loro radici affondano profondamente nella terra. Per questo l’albero ha un equilibrio perfetto. Niente potrebbe essere più adatto da prendere come esempio per la meditazione.
La parte della pianta da cui è estratto l’olio essenziale è un altro fattore importante per capirne il potenziale. Gli oli distillati dalle radici sono spesso di natura molto pesante; gli oli estratti dalle foglie espandono largamente la loro energia.
I fiori rappresentano qualità spirituali, soprattutto per le loro vibrazioni raffinate. Effimeri come sono, ci danno lezioni sulla caducità e sul non attaccamento.
Un certo numero di oli sono ottenuti dai semi e dai frutti, specialmente quelli della famiglia degli agrumi. Sono nutrienti a livello sottile, così come i frutti lo sono per il nostro corpo e vengono sovente usati come antidepressivi nell’aromaterapia tradizionale.
L’effetto di un profumo per mezzo di una semplice inalazione produce effetti su tutto il corpo: la respirazione rallenta mentre la pulsazione diventa più frequente, ma l’azione più evidente è quella esercitata sul sistema nervoso. L’eccitazione o la depressione sono i fenomeni più evidenti, ma ci sono moltissime manifestazioni individuali, come il collegamento con fenomeni uditivi: percezioni musicali o semplicemente ritmiche.
Sebbene vi siano spiegazioni di tipo scientifico correlate principalmente al sistema limbico e alla ghiandola pitutaria, rimane sempre una parte di mistero riguardo la capacità del profumo di aprire un mondo incomparabilmente vario e multiforme.
Le essenze naturali rappresentano un centro rigeneratore di energia radiante: ripristinano le forze estenuate, ristabiliscono l’equilibrio, saturano le rotture. Uno strumento meraviglioso per armonizzare la nostra vita e il senso della nostra evoluzione.