“Meditatio: un raccoglimento con le essenze dello spirito”

“Tu ami la giustizia e odi la malvagità: dunque Dio, il tuo Dio, ti ha unto con l’olio della letizia al di sopra dei tuoi simili. Tutti i tuoi indumenti profumano di mirra, e aloe, e cassia, usciti dai palazzi d’avorio, dove ti hanno reso felice.”

L’olfatto, il più etereo dei sensi.
Il profumo, il veicolo che conduce nel regno dello spirito.
Un senso radicato profondamente nella memoria, che incarna sia la qualità sottile dell’esistenza terrena sia la possibilità dell’eternità.
Il primo e più simbolico utilizzo delle sostanze aromatiche è stato quello di bruciarle per purificare, comunicare con il mondo sottile, ispirare e trasportare l’anima.
La stessa parola “profumo” deriva dal latino “per fumum”- per mezzo del fumo.
Come in passato, ancora oggi in alcune culture è fortemente radicata la credenza che il fumo aromatico respinga gli spiriti maligni e attiri influenze positive.
La malattia era considerata uno squilibrio tra il mondo ultraterreno e quello degli uomini, per cui le arti curative consistevano in preghiere, incantesimi e preparati a base di erbe e spezie per ristabilire l’armonia.
Fino al diciassettesimo secolo, le professioni di sacerdote, mago e profumiere tendevano a sovrapporsi, ma quando gli ingredienti sintetici restrinsero la tavolozza di oli essenziali d’uso comune, le sostanze odorose si ridussero a un triste utilizzo di grani di incenso di pessima qualità, aspersi senza un significato preciso.
Oggi, grazie alla ritrovata popolarità dell’aromaterapia, si ha la possibilità di disporre di una vasta gamma di essenze che potranno essere utilizzate per dare spessore alla meditazione e alle pratiche spirituali in genere.
“Meditatio” è il termine che indica un dialogo interiore, per mezzo del quale gli oggetti passano dall’inconscio stato potenziale a uno stato manifesto.
Alcuni oli hanno una lunga storia di associazione con la meditazione: incenso, mirra, benzoino, elemi, sandalo, cedro, riconosciuti per la loro capacità di tranquillizzare, equilibrare, centrare la mente.
Legno di sandalo e legno di cedro favoriscono il radicamento alla terra; incenso e mirra purificano l’aria e i pensieri; messer e benzoino aprono l’intuito e il cuore.
Imitando la pratica dell’unzione, così significativa nel senso di assorbimento di sostanze curative e protettrici dell’energia personale, potremo preparare oli che contengano alcune di queste sostanze odorose e massaggiare il plesso solare, il petto, il cuoio capelluto o l’intero corpo. La muscolatura si scioglierà e nel medesimo tempo troveremo uno stato di tranquillità e benessere.
Anche il profumo solido, con la sua consistenza cremosa è molto adatto allo scopo: quando sono in viaggio ne porto sempre una piccola scatolina con me. Alla miscela di cera d’api e olio vegetale aggiungo incenso, mirra, messer, secondo le mie esigenze del momento e lo uso per i momenti di raccoglimento.
Potete anche impregnare una cordicella di cuoio o una strisciolina di pelle scamosciata con gli aromi scelti e tenerla in mano durante la meditazione.
Iniziate con una o due essenze così potrete capire che effetto hanno su di voi. Ogni profumo su cui meditate crea un’immagine interiore e, successivamente si lega a un ricordo o un evento esterno. Questa connessione dà vita a un’esperienza particolare e permette di conoscere meglio il nostro Io più profondo.
Si tratta di sostanze aromatiche utilizzate da antiche e sagge civiltà come gli Egizi, i Babilonesi, i Greci, gli Arabi che ne conoscevano bene gli effetti equilibranti, purificanti, al punto da utilizzarle anche per uso interno come anti infiammatori e per uso cosmetico come antirughe.
Grazie a queste preziose essenze potremo creare una sorta di spazio separato dall’ambiente circostante, in cui nulla può raggiungerci e raggiungere una serena concentrazione.

eli e robi