Il Potere Evocativo dei Profumi

Il Profumo perduto

L’olfatto, inteso come apparato di ricezione di messaggi chimici dall’ambiente esterno, è l’organo più antico del mondo. Ogni essere vivente emette segnali odorosi che vengono interpretati come informazioni dai suoi simili e che sono quindi indispensabili per la valutazione complessiva della realtà circostante.

Se si può affermare che l’odorato rappresenta uno degli ultimi e più importanti legami tra ciò che viene definito “intelligenza” e la pura istintualità, cosa si vuole ottenere con l’utilizzo di profumi e deodoranti? In molti casi coprire il nostro odore personale poiché oggi, invasi da migliaia di aromi chimici di tutti i tipi, non siamo più abituati ad accettare i nostri odori corporei. E’ su questo che puntano le ditte di profumi moderni che catturano l’attenzione del pubblico lanciando composizioni realizzate con quantità di sostanze sintetiche, accompagnate da pubblicità accattivanti dove il messaggio è invariabilmente legato a  immagini di donne e uomini affascinanti e sicuri di sé.  Nella maggior parte dei casi però, l’acquirente ignora il contenuto di ciò che sta utilizzando e non si rende conto di essere bombardato da sostanze chimiche che, oltre a non avere alcun effetto benefico sul corpo, provocano sempre più frequentemente allergie e fenomeni di ipersensibilizzazione. I costi di tali sostanze sono molto bassi rispetto agli estratti naturali e, considerato che essendo prodotti in laboratorio non hanno problemi di reperibilità dovuti a sbalzi climatici, è facile comprendere il perché del dilagare dei profumi sintetici.

Un profumo naturale è costituito dagli oli essenziali puri delle piante dei quali alcuni come la rosa e il gelsomino, contengono da soli più di oltre trecento componenti diversi.

Di alcuni fiori, come lillà, mughetto, fresia, caprifoglio, non è possibile estrarre olio essenziale, ma solo di sintesi, per cui nei profumi naturali dobbiamo farne a meno.

Il profumiere industriale ha a disposizione oltre duemila sostanze commerciali, mentre per creare profumi naturali dovremo accontentarci di “solo”centocinquanta-trecento sostanze.

La motivazione dell’utilizzo di un profumo naturale è principalmente di circondarsi di qualcosa che olfattivamente si armonizzi con la nostra personalità, ci faccia star bene e non lasci la scìa invadendo le persone che incontriamo.

La percezione di un odore in individui sufficientemente adulti da avere accumulato un discreto bagaglio di esperienze di vita, permette di porre in relazione questo istinto con ricordi emozionali, attimi di vita, vissuti dell’infanzia. Profumi di vaniglia, di mandarino, di cacao… A chi non evocano ricordi di torte nel forno, coccole di mamme e nonne, inverni nel calore di casa mentre fuori nevica?

Così quando si valuta una certa sostanza odorosa occorre “sentirla” su almeno due piani: uno è quello della parte razionale, relativa al tipo di aroma e alla sua idoneità o meno di entrare in una composizione. L’altro è quello delle emozioni profonde che sono fatte emergere dall’aroma stesso. Facciamo un esempio: l’Incenso fa parte degli aromi resinosi, che servono a legare tra loro componenti legnose con spezie, fiori, agrumi; nel contempo suscita speciali emozioni legate alla partecipazione a riti spirituali. Quindi esso conferirà una nota di distacco e di  soggezione nei confronti di chi lo indossa.

Valenza di importanza incredibile rivestono le essenze collegate alle sensazioni alimentari; tra queste le più importanti sono quelle agrumate, le speziate e la Vaniglia. Pur molto diverse tra loro, si armonizzano perfettamente; tutte e tre conferiscono un primo impatto che ricorda il cibo, soprattutto sensazioni che si sono sedimentate fin dall’infanzia, ma le emozioni connesse potranno trasferirsi ad altri aspetti della carnalità, conferendo loro effetti di euforia, calore, seduzione.

Tutt’altre sensazioni gli aromi provenienti da parti legnose delle piante; a lungo patrimonio quasi esclusivo dei profumi maschili, sono entrati da qualche tempo nei favori del mondo femminile. Come cambiano i rapporti sociali e tra i sessi, così sono destinati a cambiare le nature dei messaggi subliminali inviati attraverso il profumo personale. Da sempre i legni sono collegati alla sicurezza, alla tenacia, alla forza stabile tipica degli alberi. Se un tempo erano i maschi a dover emanare quest’aura rassicurante, oggi anche le donne amano circondarsi di profumi che evochino stabilità.

Le più “forti” e nette essenze legnose sono il legno di cedro, il sandalo, il legno di rosa che fissano e rendono un bouquet tenace e completano magnificamente il risultato dove siano presenti essenze di spezie e agrumi.

Sempre in termini di tenacia si possono citare glia aromi estratti da radici, che come i legni aiutano a rafforzare l’animo e portano equilibrio. Tra questi il patchouli, aroma potente, inequivocabilmente orientale che evoca immagini di ribellione ideologica e  viaggi esotici. Il muschio di quercia dall’intrigante sentore terroso-erbaceo, il vetiver dagli effluvi rasserenanti che combinano note di terra, legno e una delicata dolcezza.

Il “cuore”dell’arte profumiera è rappresentato dalle essenze di fiori. Qui troviamo i grandi aromi utilizzati fin dall’antichità per esprimere le più elevate e sublimi emozioni, da quelle attinenti all’amore terreno a quelle indotte dalla mistica unione con il divino.

Rosa, gelsomino, neroli, tuberosa, ylang ylang sono preziose essenze che infondono un benessere e un’apertura di cuore straordinari. Il loro profumo inebriante si fonde con molti altri oli essenziali dando vita a fragranze uniche. Personalmente metto un tocco di ameno uno di questi fiori anche nei profumi maschili. Il risultato è sempre “speciale”.

Nelle composizioni definite “Chyprè” che rappresentano tonalità olfattive calde, dolci, da vecchio borotalco sono incluse essenze di tonka, uno dei migliori fissativi della profumeria che sposa note di fieno a dolci sentori di miele, mandorla e vaniglia.

Il balsamo del tolu, resina dolce balsamica molto adatta anche nelle composizioni orientali, il benzoino altra dolce resina in cui si coglie una sfumatura “medicinale”, la vaniglia, straordinario aroma ricco e seducente. La vera vaniglia assoluta del Madagascar è piena, decisa, avvolgente, mai stucchevole, con note balsamiche-speziate di grande sensualità.

Un capitolo a parte merita l’ambra grigia del capodoglio, uno degli elementi “chiave” della profumeria antica, oggi utilizzata pochissimo a causa del prezzo proibitivo.

Spesso nelle composizioni, soprattutto del genere “Acqua di colonia”, ci si avvale di essenze della famiglia delle Labiate. Gli aromi di lavanda, salvia, rosmarino, timo, maggiorana, menta. Vanno usate con moderazione data la loro forza e “invasività”; tendono a sovrastare altri aromi e di solito si utilizzano con un ruolo ausiliario per creare bouquet freschi, fragranti e unisex.

Ho citato alcuni gruppi di essenze che possono far comprendere come sia possibile preparare profumi naturali combinando anche solo pochi ingredienti.

Seguendo il proprio naso ognuno di noi può scegliere aromi che aiutino a trovare benessere e armonia. La possibilità di avere un profumo personalizzato, costruito seguendo indicazioni ed esigenze particolari non dovrebbe essere un lusso, ma una scelta naturale che assecondi un personale carattere.